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Tecniche di lavorazione dell’oro

Tecniche di lavorazione dell’oro

L’oro il metallo nobile per eccellenza, allo stato puro è molto tenero, per questo facilmente malleabile, in oreficeria viene legato con altri metalli che gli conferiscono maggiore resistenza.

Le differenti tonalità di oro dipendono dal metallo utilizzato per la lega, per esempio se unito al rame otterremo l’oro rosso.

La percentuale d’oro contenuta nella lega viene espressa in carati o millesimi, generalmente in oreficeria si utilizza l’oro 18Kt pari a 750millesimi, questo è il valore stampato all’interno delle losanghe negli oggetti preziosi.

Esistono varie tecniche per la lavorazione dell’oro, ne classificheremo alcune:

 

Granulazione

E’ una tecnica decorativa molto antica, veniva utilizzata già dagli etruschi, consiste nel saldare delle piccole sfere su una base sempre metallica, originando l’effetto  granulare, si possono ricoprire delle zone in maniera compatta o come facevano gli etruschi creare delle decorazioni con le sfere.
Questa tecnica è spesso causa di discussioni nel campo orafo, perché non c’è un unico modo per realizzarla, in quanto non ci sono tracce della tecnica originale.
Si suppone che anticamente venisse utilizzato un processo chimico per attaccare i grani alla base mentre alcuni tendono a saldarle.
La difficoltà maggiore consiste nell’evitare che il calore della saldatura deformi le sferette.

 

Rabescatura

Consiste nel decorare una superficie metallica tramite incisioni sottilissime che creano movimento, facendo risaltare l’oggetto grazie al gioco di ombra/luce che si ricava con questa tecnica, utilizzata anche per decorare strumenti  musicali in ottone e orologi.

 

Ossidazione

E’ la reazione naturale che avviene quando un metallo entra in contatto con l’ossigeno, il metallo si ossida e reagisce, cambiando colore o modificando la sua struttura iniziale, l’ esempio più comune di ossidazione è la ruggine sul ferro.
In oreficeria questa tecnica si crea utilizzando delle sostanze ossidanti a base di perossido d’idrogeno, anidride cromica o altri agenti ossidanti, che creando differenti reazioni sui metalli, es. patine o increspature,  creano dei movimento decorativi sull’oggetto.

 

Saldatura

Operazione che consiste nell’unire due o più pezzi di metallo, questo processo può avvenire in due modi, riscaldando le due parti da unire o aggiungendo un altro metallo, con un punto di fusione più basso rispetto ai metalli da saldare, in questo caso si fonderà  il metallo che fungerà da “collante” e lo si farà scorrere nello spazio che separa le parti da saldare.

 

Mise en pierre

E’ la fase preparatoria in cui viene disegnato sul metallo l’alloggiamento della pietra da incastonare. Successivamente il metallo verrà forato e si sceglierà la pietra più adatta alla realizzazione del progetto disegnato.
La fase successiva sarà la Mise à jour, ovvero incastonare la pietra nella giusta posizione che permetta alla luce di attraversarla per migliorare la sua brillantezza.

 

Cesellatura

Tecnica che permette di eseguire decorazioni a rilievo sul metallo, utilizzando cesello ( piccolo scalpello) e martello, il metallo viene battuto dall’esterno o dall’interno a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.
Per evitare forature, durante la lavorazione, la parte opposta a quella battuta  viene poggiata su della sabbia o pece. Questa tecnica risale al secondo millennio a.C.A

 

Flinqué o guillochage

Operazione che consiste nell’ incidere dei motivi decorativi su una superficie metallica e successivamente nell’applicazione di uno smalto colorato, sull’intero oggetto, si otterrà un effetto chiaroscuro molto artistico, dovuto alla diversa profondità dei solchi ottenuti dal cesello.

 

Glittica

E’ l’arte di incidere pietre preziose, questa tecnica decorative risale alla Mesopotamia e veniva utilizzata per forgiare sigilli, oggi è utilizzata per intagliare e incidere gemme o pietre dure, l’esempio più classico d’incisione a rilievo è il cammeo.
A seconda della durezza le pietre sono lavorate con punte metalliche o di diamanti, oppure con  bulino (piccolo scalpello con la punta in acciaio), in seguito all’incisione del disegno si effettua la lucidatura.

 

Fusione a cera persa

Questa tecnica consiste nel modellare l’oggetto con la cera, questo viene ricoperto con uno stampo d’argilla il cui primo strato, essendo malleabile, assume la forma dell’oggetto , a questo punto vengono praticati due fori, uno in cima e uno alla base dello stampo.
Il tutto viene scaldato, la cera per effetto del calore si scioglie ed esce dal foro praticato alla base. Lo spazio lasciato vuoto dalla cera viene riempito con il metallo fuso.
Quando lo stampo si raffredda e il metallo tornerà allo stato solido, si romperà lo stampo d’argilla e avremo l’oggetto. Questo verrà rifinito e lucidato.

Queste sono solo una piccola parte delle tecniche di lavorazione utilizzate in oreficeria, per la realizzazione di gioielli.