Non pensiamo subito ai gioielli preziosi o ai lingotti da investire. L’oro si può trovare anche altrove, o meglio, si nasconde in strumenti ed apparecchi con i quali ci confrontiamo tutti i giorni, e che sono per noi di uso molto comune.
L’oro si può quindi ricavare, ad esempio, dalle protesi odontoiatriche o negli elettrodomestici che popolano le nostre case e la nostra vita.
Infatti alcune proprietà dell’oro che lo rendono un ottimo conduttore termico ed elettrico sono sfruttate per realizzare ad esempio apparecchi tecnologici, come cellulari, tablet, personal computer, video e fotocamere.
E in più l’oro si rivela positivamente eco – friendly e enormemente umanitario.
Diffuse queste informazioni, ecco che ha preso il via un vero e proprio fenomeno che ruota attorno al cosiddetto oro di recupero o etico.
Su quest’ultimo ci soffermiamo prima perché in ballo c’è lo sfruttamento delle miniere e del lavoro minorile.
C’è infatti da tre anni a questa parte la consapevolezza che le miniere in Africa possono produrre oro evitando di sfruttare i minori, seguendo e rispettando la normativa per la sicurezza e a tutela del minatore, e con la prevenzione di possibili inalazioni di sostanze molto nocive per l’uomo.
Un piccolo passo per l’Africa, un grande passo per l’Umanità.
Tra le prime miniere a produrre l’oro etico e quindi ad aver compiuto questa rivoluzione planetaria ci sono quelle in Uganda, Kenya e Tanzania, secondo il sistema Fairtrade International, che fino a pochissimo tempo fa erano ritenute illegali ed illecite.
Basti pensare che esistevano, ed esistono purtroppo ancora, turni massacranti di 24 ore senza licenza, senza sicurezza e senza alcuna salvaguardia per il lavoratore che viene a contatto quotidianamente con sostanze velenose come cianuro e mercurio, utilizzati per separare l’oro dal materiale di scarto.
Una mano verrebbe dalla disponibilità da parte della clientela europea, americana e asiatica a sborsare di più per ottenere l’oro etico o verde.
Una disponibilità che si sta ampliando sempre di più e che sta favorendo la certificazione Fairtrade per molte miniere africane.
La corsa all’oro di recupero in Occidente parte dunque con una duplice motivazione.
Quella che spinge a cercare l’oro di recupero è prettamente ecologica.
Si è stabilito che la ricerca dell’oro di recupero, ma anche dell’argento e di altri metalli preziosi che si trovano negli apparecchi elettronici, favorisce la diminuzione dell’impatto ambientale.
Recuperare computer e gli altri strumenti elettronici sembra che sia una buona abitudine che facilita lo smaltimento dei rifiuti ingombranti. C’è poi una motivazione economica.
Certo non parliamo di guadagni esorbitanti o potenziali tesori nascosti da trovare ma di un introito che, seppur modesto, fa gola per la sua eccentricità certo ma anche perché l’oro è davvero a portata di mano.
Le quantità di oro disponibili in un computer sono più elevate rispetto ad altri strumenti di tecnologia avanzata ma restiamo comunque nella media di un paio di grammi di oro trovati in una ventina di strumenti tra pc, fotocamere e cellulari.
Calcolando che oggi l’oro a 18 carati ha una stima indicativa di 20 euro al grammo, e che in un computer si può pescare anche oro a 22 e 24 carati, il guadagno assicurato esiste ma con una ingente quantità di rifiuti elettronici da sezionare.
L’oro usato si recupera, come già accennato, nei cellulari, nei computer e in altri strumenti che utilizziamo per comunicare o fotografare.
Prendiamo in esame il computer: la CPU contiene fili e piedini che sono fatti di oro, sia laccato che puro, così come la RAM, la scheda madre e il processore.
Anche la batteria del computer portatile contiene cose preziose. Mai gettar via i cellulari di vecchia generazione: essi contengono dei piccoli tesoretti inaspettati.
In particolare dove inseriamo la batteria: nei punti in cui viene a contatto con la scocca in resina, ebbene si,c’è dell’oro.
Come si recupera l’oro? Certo non è affatto semplice ed è anche estremamente pericoloso per la salute.
Per separare l’oro dai componenti in cui esso si ritrova vengono utilizzate sostanze tossiche come appunto il cianuro o l’acido cloridrico, per citarne alcuni.
Meglio quindi se ci si rivolge a specialisti del settore, a compro oro e banco metalli che con professionalità ed esperienza riescono a svolgere questo procedimento nella massima sicurezza, senza incorrere in pericoli per la nostra incolumità.