Per capire meglio i termini che riguardano iI metallo nobile, può essere utile un glossario dell’oro:
Bear market: E’ il termine utilizzato dagli investitori per indicare una caduta del prezzo dell’oro.
Viene utilizzato il termine bear (orso), perché l’animale per attaccare utilizza la tecnica dall’alto verso il basso.
Bull market: Al contrario del bear market, questo termine indica la crescita del prezzo del metallo prezioso sul mercato.
Viene utilizzato il termine bull (toro), perché l’animale per attaccare “incorna” l’avversario dal basso verso l’alto.
Certificati aurei: Sono delle quote d’oro nominale, ovvero l’acquirente non acquista il metallo materialmente ma solo su carta.
I certificati vengono venduti dalle banche che possiedono l’oro e lo gestiscono a loro piacimento, in questo modo non si hanno spese di deposito e se si ha bisogno di liquidi si possono vendere le quote, semplicemente contattando la banca che detiene l’oro fisico.
Face value: Il valore di facciata è il valore nominale dato alla moneta ad esempio se un dollaro d’oro è composto da un’oncia d’oro, questa sarà venduta e acquistata al prezzo equivalente ad un’oncia d’oro e non al suo valore di facciata ovvero 1$).
Questo perché l’oro si muove liberamente sul mercato e il prezzo viene stabilito in base alla domanda ed offerta, in passato il prezzo dell’oro veniva fissato dallo Stato.
Spot (o Prezzo Spot): E’ il termine che indica il prezzo di mercato dell’Oro. In alcuni siti è possibile visualizzare le variazioni del prezzo in tempo reale.
Bullion: E’ il nome inglese attribuito ai lingotti d’oro.
Bullion coin: O lingotto moneta, è il valore di mercato che viene dato ad una moneta d’oro, basandosi sulla quantità d’oro contenuta al suo interno e non al valore nominale.
Caratteristica: E’ il segno che viene fatto dal produttore sugli oggetti preziosi ad esempio i gioielli, per determinarne la finezza ed i carati.
Carato: Puo’ indicare due valori differenti; l’unità di misura dei metalli preziosi pari a 0,2 grammi, su scala da 1 a 24. L’Oro a 24 carati (o oro puro) ha almeno 999 parti di oro puro su mille, il 18 carati ha 750 parti di lega, ecc.
Oppure indica la purezza delle leghe auree (utilizzate in ortodonzia).
Conti assegnati: E’ un conto in cui i metalli del cliente, in questo caso l’oro sono identificati esclusivamente come suoi, e materialmente vengono tenuti separati da tutti quelli degli altri clienti all’interno del caveau o di cassette di sicurezza.
Nel caso di default (inadempienza) della banca detentrice il cliente sarà un creditore garantito.
Conti non assegnati: Al contrario di quelli assegnati, l’oro non è specifico per il singolo cliente, la banca non si fa pagare commissioni per la giacenza quindi c’è un risparmio rispetto ai precedenti.
Però in caso di default non si è molto tutelati e si rischia di perdere parte del capitale.
Finezza: Rappresenta la quantità d’oro puro presente nell’oggetto espressa in millesimi. Ad esempio una finezza di 750 significa che in ogni chilo di lega sono presenti 750 grammi di oro puro.
Ad oggi l’oro più puro ha una percentuale pari a 99,9999% .
Grano: Il grano è una delle prime unità di misura del l’oro. Un grano equivale a circa 6,5 CENTESIMI di grammo, ci vogliono quindi circa 15,38 grani per fare un grammo.
Lingotto: I lingotti sono dei “mattoncini” solitamente composti da oro puro al 99,99%, questo è il motivo che spinge gli investitori ad acquistare l’oro in questo formato.
La differenza tra i tipi di lingotti è data dal peso, che può variare dal grammo fino ai 12 chili.
Oncia troy: In Italia il peso dell’oro viene stabilito in euro al grammo, mentre nei paesi anglosassoni, l’unità di peso dei metalli preziosi è l’oncia troy (indicata con il simbolo oz).
L’oncia troy equivale a 31,1035 grammi.