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Fondere Oro Per Creare Lingotti

Creare Lingotti oro

L’oro è un metallo prezioso davvero affascinante.

Si presta a molti usi, se unito in lega ad altri metalli, ma anche allo stato puro trova impiego non solo e non tanto nell’industria, quanto sui mercati finanziari, dove viene ogni giorno quotato e scambiato.

L’oro da investimento è valutato in dollari ad oncia, una unità di misura quantitativa, che equivale a 31,1035 grammi, ma non è in questa forma per così dire pura che viene scambiato.

Per la compravendita infatti, il metallo prezioso assume una veste tutta particolare: il lingotto da investimento.

I lingotti sono da sempre simbolo di ricchezza, solidità finanziaria e tutti ce li immaginiamo stipati nelle casseforti o nei caveau delle banche di tutto il mondo.

Oggi, quale mezzo di investimento, essi non sono appannaggio solo dei grandi soggetti economici, ma possono essere acquistati, anche in quota, dai privati e dai piccoli e medi investitori.

In genere infatti, seppure il mercato dell’oro sia al quanto particolare, essendo ormai fuori borsa e basandosi sulla contrattazione diretta, difficilmente venditore e acquirente, specie se di piccole dimensioni, entrano in contatto.

A fare tutto il lavoro e a comprare e vendere oro in nome e per conto dei propri clienti, sono intermediari autorizzati, ovvero i Banco Metalli.

Ad essi si deve in genere anche il procedimento che porta alla fusione dell’oro e alla forgiatura dei lingotti, almeno nella sua fase iniziale.

Molti compro oro, avendo anche l’autorizzazione ad operare quali Banco Metalli e a raccogliere sul mercato non solo oggetti usati in metallo prezioso, ma anche rottami d’oro, procedono successivamente all’invio del materiale a grandi fonderie o, per piccole quantità di preziosi, agiscono direttamente, in laboratori di loro proprietà.

Chiunque può accedere al servizio e vendere oro al fine di farne lingotti da investimento.

In genere si tratta di servizi che i compro oro prevedono per i commercianti, ma dei quali possono usufruire anche i privati che sono in possesso di piccole o grandi quantità di oro da fondere.

Sia che avvenga in sede, sia nel caso in cui la fusione sia di competenza di terzi, il compro oro verifica sempre la genuinità e la qualità del metallo, prima di procedere.

Il metodo più antico e ancora oggi utilizzato è il “saggio alla tocca”, che deve il suo nome ad una pietra di paragone in origine utilizzata allo scopo di testare il metallo.

Oggi viene svolto con tecniche più sofisticate e si basa sulla reazione chimica scatenata dall’uso di reagenti.

E’ il medesimo test cui i gioielli vengono sottoposti quando ne viene richiesta una valutazione approfondita e si effettua su un piccolo campione di metallo.

Verificata la composizione, gli oggetti non possono essere inviati subito alla fusione, in quanto la legge prevede un periodo di stand-by di almeno 10 giorni.

In questo arco di tempo, necessario alle Autorità competenti per effettuare i controlli previsti, il cliente del compro oro può decidere di non procedere.

Riotterrà il proprio oro, ma non nelle condizioni originarie, dato che le verifiche cui sono stati sottoposti potrebbero aver danneggiato gli oggetti.

Prima di procedere, ogni pezzo viene controllato e smontato: si eliminano pietre preziose e componenti non in oro.

La fase principale del procedimento, la fusione, richiede l’utilizzo di altissime temperature.

Per piccole quantità di preziosi si può comunque procedere anche in spazi limitati.

L’oro viene introdotto in un apposito forno che raggiunge la temperatura di oltre 1060°C necessaria a raggiungere il punto di fusione.

Al metallo vengono aggiunte alcune sostanze al fine di favorire la fluidità e contrastare l’annerimento che conseguirebbe al contatto con l’aria.

Raggiunta la totale fusione del metallo, esso viene versato in una forma quadrangolare, la staffa, e lasciato a raffreddare.

Quello così ottenuto non è ancora il prodotto finito, ma un primo “abbozzo di lingotto”, ancora grezzo, che deve essere sottoposto ad un processo di pulitura.

Con una serie di bagni in acido nitrico, soda e bicarbonato e infine in acqua demineralizzata, l’oro viene definitivamente depurato e separato da eventuali corpi o materiali estranei.

L’ultimo passaggio, che consiste in una nuova fusione con acqua ragia e che darà finalmente vita al lingotto lucido e brillante che tutti abbiamo in mente, avviene infine ad opera di industrie specializzate.