L’acquisto di preziosi che fino a qualche anno fa deteneva la leadership nel settore degli investimenti in oro, oggi è in netto calo.
Questo non vuol dire che sia diminuito l’interesse per il comparto orafo, ma semplicemente che gli investitori cercano di diversificare.
Negli ultimi 2 anni l’investimento in gioielli si è rivelato redditizio solo per gli oggetti molto rari o per le creazioni di brand affermati, acquistati in grandi quantità.
In questi casi, gli investitori più esperti, nel rivendere i pezzi al dettaglio, hanno guadagnato anche il doppio di quanto avevano speso.
L’investimento in gioielli quindi, è una forma di business sicura per gli addetti ai lavori, che ne fanno una una vera e propria attività.
Un altro punto fondamentale è il tempo necessario per andare a caccia di preziosi con un “prezzo spot” basso, ma rivendibili ad un “prezzo finale” alto.
Ad esempio, con un pizzico di cinismo e conoscendo i canali giusti, molti operatori del settore ricavano profitti interessanti da preziosi antichi finemente lavorati, o da oggetti vintage che “svecchiano” attraverso un sapiente restyling: si tratta di pezzi unici, molto richiesti e ben pagati.
Per il privato cittadino, invece, la realtà è ben diversa. Quante persone in questi ultimi anni, costrette dal bisogno di monetizzare velocemente, si sono lamentate di non riuscire a rivendere i propri oggetti d’oro a prezzi vantaggiosi?
Ecco perché, prima di investire in questo settore, bisogna avvalersi dei consigli di un professionista serio e competente. Innanzitutto nella delicata fase di acquisto, bisogna tenere d’occhio le quotazioni dei mercati internazionali.
Per l’oro, basta guardare l’andamento del London Gold Fixing di Londra che si riferisce al metallo puro a 24 carati, ricordando che l’oro utilizzato in gioielleria, è a 18 carati.
Anche per i diamanti (come per tutte le pietre preziose), basta collegarsi sui siti di riferimento e verificare i principali indicatori che riportano le quotazioni aggiornate, secondo precise tabelle nelle quali le gemme vengono classificate.
Ciò che accomuna tutte le pietre, è la certificazione di autenticità che non solo ne attesta il valore, ma ne contiene tutte le informazioni utili.
In caso di investimento bisogna richiedere sempre questo attestato, così come è necessario esibirlo in caso di ricollocazione.
Nessuna gemma ha visto lievitare tanto le sue quotazioni quanto il diamante. Negli ultimi 50 anni, ha generato profitti al di sopra delle più rosee aspettative: un diamante pagato 3000 euro negli anni sessanta oggi ne vale circa 30.000!
Questo per dire che, anche senza aspettare mezzo secolo, spendere una discreta cifra (si parte da un minimo di 5000 euro) per un diamante di buona qualità, ripaga sempre.
Trovare diamanti di una certa caratura è diventato sempre più raro e, secondo le stime di autorevoli analisti, il trend sarà ancora in crescita, almeno fino al 2015.
Anche per quanto riguarda altre pietre preziose come il rubino, lo smeraldo e lo zaffiro bisogna pensare che i giacimenti non sono inesauribili e i pezzi più grandi cominciano a scarseggiare.
Pertanto, acquistare 2 pietre da 1 carato non corrisponde al valore di una sola pietra di 2 carati che, essendo più rara, vale molto di più ed è preferibile in caso di investimento.
Sempre riconducibili all’oro fisico e con buone prospettive di guadagno, ci sono i lingotti e le monete d’oro.
Più che affidarsi alle banche che praticano costi di commissione troppo elevati, gli investitori si servono di intermediari specializzati che garantiscono una buona liquidità, anche in caso di dismissione.
Una volta verificate le migliori condizioni d’acquisto possibili, la scelta è legata al budget disponibile: o si investe una cospicua somma in un solo lingotto che può essere il “Good Delivery” , o si acquistano lingotti molto più piccoli e di dimensioni diverse come i “Mario Villa” italiani o i “Credit Suisse” o gli “Engelhard”.
Per chi, invece, preferisce qualcosa di più maneggevole e meno impegnativo, può iniziare ad inseguire … le 20 lire d’ oro di Vittorio Emanuele, le kruggerand, le Maple Leaf o i Nugget che hanno un buon potenziale di crescita e, negli ultimi tempi, hanno garantito ottimi guadagni.
Se si agisce responsabilmente, non è una “mission impossible” conciliare l’acquisto di un gioiello bello da indossare, con la logica del profitto, secondo la quale, il bene di rifugio deve fruttare denaro contante.
Seguire il proprio fiuto per gli affari, o regalarsi un oggetto prezioso per il solo gusto di piacersi e di piacere? E’ difficile decidere ma, in questo caso, nessun esperto può avere la risposta giusta.